Idea regalo per collezionisti e non, il marengo d’oro con l’effigie di Napoleone campeggia in questi giorni nelle vetrine di Bolaffi a Torino (V.Cavour 17), Milano (V.Manzoni 7) e Roma (V.Condotti 23).
L’idea nasce dalla prossima uscita in Italia del film di Ridley Scott, con Joaquin Phoenix nei panni di Napoleone Bonaparte, che inizialmente aveva come titolo di lavorazione proprio “Marengo”, la battaglia del 14 giugno 1800. Anche il marengo d’oro da 20 Lire deriva dalla vittoria ottenuta a Spinetta Marengo (AL), che portò Napoleone a cingere la corona di ferro a Milano come Re d’Italia il 26 maggio del 1805. Fu in quell’occasione che il condottiero corso pronunciò la famosa frase “Dio me l’ha data guai a chi la tocca”.
Da allora, anzi, tutte le monete coniate dalle zecche italiane prima e dopo l’Unità, con diametro di circa 21 millimetri (peso legale 6,451 grammi d’oro) saranno ribattezzate “marenghi”.
Coniato per la prima volta nel 1808 il marengo d’oro da 20 Lire veniva prodotto dalla Monnaie de Paris (la zecca nazionale francese) ma anche da altre zecche in tutto l’Impero Napoleonico.
La zecca può essere identificata da un segno apposto sulla moneta stessa, insieme al valore facciale e all’indicazione del mastro incisore. Ad esempio, la moneta da 20 lire coniata a Milano e in vendita da Bolaffi, riporta una “M” sotto alla data. Sul dritto troviamo il profilo di Napoleone Imperatore, sul rovescio leggiamo Regno d’Italia e il valore. Altre zecche comuni durante questo periodo includevano Parigi in Francia e Utrecht nei Paesi Bassi. In Italia, oltre Milano, le monete coniate a Torino riportavano un cuoricino, mentre il rostro di una nave antica che affronta un’onda identificava quelle uscite dalla zecca di Genova.
E’ possibile acquistare la moneta, corredata da certificato di autenticità, all’interno di un prezioso cofanetto fatto a mano utilizzando legno e velluto italiani, e accompagnata dal volume “Napoleon” in tiratura limitata che racconta le monete dell’epopea napoleonica.