Le caratteristiche di una moneta cambiano molto a seconda del periodo storico che si prende in considerazione, ma in linea generale possiamo dire che esistono almeno 7 punti fondamentali per i quali una moneta può definirsi tale: il tipo, la legenda, il valore, la data, il metallo, il peso e il contorno.
Il primo punto è il tipo della moneta, ovvero l’effigie che è presente sia al diritto che al rovescio. Per esempio, nella 100 lire del Regno d’Italia del 1905, da una parte vediamo l’effigie del Re e dall’altra l’aquila sabauda.
Moneta 100 lire Aquila Sabauda (1905, Regno d’Italia)
Strettamente legata al tipo, è la legenda che solitamente lo circonda. Nella 100 lire che abbiamo visto prima, vediamo la titolatura del regnante, in questo caso Vittorio Emanuele III.
Il terzo punto è il valore, espresso ed esplicitato sulla moneta solo a partire dal XVII secolo. Solitamente è posto sul rovescio e, nella nostra moneta, vediamo la scritta 100 lire.
La data viene sempre esplicitata al rovescio a partire dal XVI secolo. In questo caso, leggiamo “1905”. Sulle monete antiche, per esempio romane, la data non era scora esplicitata, ma possiamo determinare la datazione della moneta in base alla carica che ricopriva l’imperatore in quel periodo. Nella moneta romana che abbiamo esaminato nel video, leggiamo Tito” e l’indicazione dell’anno consolare “Cos 8” che ci aiuta ad individuare la datazione intorno all’80 d.C.
Il quinto elemento è il metallo. L’oro e l’argento venivano utilizzati per i nominali più importanti.
Il peso è il sesto elemento, importante per determinare le caratteristiche della moneta.
Il settimo elemento è il contorno. Nel caso della 100 lire di Vittorio Emanuele III, è un contorno rigato; mentre il sesterzio romano analizzato ha un contorno liscio. Oltre a a questi, potevano esserci una legenda in incuso o in rilievo, oppure degli ornamenti.
Questi sono i punti fondamentali per riconoscere una moneta e, in alcuni casi, possono aiutarci ad indentificare un falso.
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