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Bolaffi e il collezionismo di memorabilia spaziali

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A 50 anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna il presidente Lorenzo Dellavalle e l’ad Filippo Bolaffi raccontano l’emozione di collezionare le testimonianze della più grande impresa dell’uomo.

Tra i modi per celebrare il 50° anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna c’è anche quello di raccontare il collezionismo spaziale, nato intorno ai cimeli di quell’epoca pionieristica nella quale, per alcuni momenti, tutto era parso possibile. Il presidente Lorenzo Dellavalle, racconta di come, da storici esperti di francobolli, la Bolaffi sia riuscita prima a scoprire l’esistenza e poi a entrare in possesso dei leggendari cosmogrammi, termine coniato proprio in Bolaffi. “Fu soltanto negli anni successivi allo sbarco sulla Luna – ha spiegato il presidente – che, via via, acquisimmo la certezza che esistevano, per ciascuno dei voli Apollo, dall’11 in avanti, dei documenti postali trasportati. Fummo poi certi che i tre astronauti dell’Apollo 11 trasportarono complessivamente con sé 214 lettere, cioè 214 cosmogrammi”. Da quel momento per Bolaffi è cominciata la rincorsa a quelle “prove postali” del tragitto tra la Terra e il nostro satellite, molte delle quali sono tuttora conservate nell’archivio storico dell’azienda. “È ancora sempre emozionante poter avere tra le proprie mani uno di questi rarissimi documenti storici per tutta l’umanità”, ha ammesso Dellavalle. I cosmogrammi, comunque, non sono gli unici memorabilia dell’era spaziale che la Bolaffi ha acquisito e messo poi sul mercato negli anni, e il collezionismo di questo tipo di oggetti è tuttora significativo. “All’inizio degli anni Settanta – ha spiegato Filippo Bolaffi, amministratore delegato di Bolaffi – nessuno considerava gli oggetti volati nello Spazio come cimeli da collezione veri e propri e si potevano acquistare con relativamente pochi dollari. Poi, negli anni, è esploso il fenomeno. Oggi si parla della specifica categoria merceologica degli ‘Space memorabilia’. Oltre agli oggetti filatelici, di cui noi siamo stati pionieri, qualsiasi oggetto volato nello Spazio, e sulla Luna in particolare, ha acquisito un grande valore. Gli oggetti americani sono estremamente rari, soprattutto perché la Nasa ha posto in essere delle regole restrittive sul loro commercio; mentre gli oggetti russi sono un po’ più comuni”. E, nei giorni delle celebrazioni per l’impresa dell’Apollo 11, a Torino troviamo, oltre ai cimeli, anche il racconto di uno speciale “incontro ravvicinato”. “Tra i particolari ricordi della Bolaffi – ha concluso Lorenzo Dellavalle – c’è la visita a Torino di uno dei due primi uomini a calcare il suolo lunare, Edward Aldrin, che venne a Torino proprio su invito della Bolaffi e stette con noi qualche giorno”.

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