Nel 1945, i continui bombardamenti aerei avevano ormai fortemente danneggiato le comunicazioni stradali e ferroviarie. Di conseguenza, il trasporto postale a lunga distanza era gravemente compromesso. Per sopperire a questa carenza, alcune società private si assunsero il compito, rispettando peraltro le norme vigenti. Tra queste, la Coralit che emise nel marzo del 1945 due francobolli dal valore di 14 e 28 lire.
Con la proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943 e il successivo intervento tedesco per disarmare le forze armate italiane nelle regioni centrali e settentrionali, la Penisola si trovò di fatto tagliata in due.
Ricostruito un primo nucleo amministrativo e scelta Brindisi come sede provvisoria, il governo del Sud, retto dal maresciallo Pietro Badoglio, venne posto sotto la tutela del Comando Supremo Alleato e il 13 ottobre dichiarò guerra alla Germania, ottenendo la qualifica di “cobelligerante”. Nel frattempo, il 9 settembre si era costituito a Roma il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), formazione politica e militare composta dai riorganizzati partiti antifascisti. Attraverso le sue articolazioni regionali, il CLN avrebbe presto coordinato la resistenza armata italiana.
Il 27 settembre, il governo del nuovo Stato fascista preannunciato da Mussolini si riunì per la prima volta nei pressi di Forlì e dal 28 ottobre dispose di un proprio esercito, formato da soldati ancora fedeli al regime, riorganizzati dal maresciallo Rodolfo Graziani, che assunse la carica di ministro della guerra. La costituzione del nuovo Stato, che il 25 novembre avrebbe assunto il nome di Repubblica Sociale Italiana (RSI), trasformò la crescente resistenza delle organizzazioni antifasciste all’occupazione tedesca in una vera e propria guerra civile, con conseguenze tragiche.
Sul fronte di guerra, nel settembre 1944, dopo avere attaccato e sfondato la Linea Gotica, gli Alleati furono nuovamente bloccati più a nord dai tedeschi, anche a causa della carenza di truppe fresche dirottate sul più importante fronte francese, che si era aperto con lo sbarco in Normandia del 6 giugno. Dopo una pausa dovuta alle elevate perdite e alle difficili condizioni del terreno, le operazioni ripresero nell’aprile 1945, quando le truppe anglo-americane lanciarono l’offensiva decisiva. Il 20 aprile le linee di difesa tedesche furono sfondate definitivamente all’altezza della città di Bologna. La lotta partigiana organizzò l’insurrezione nelle principali città dell’Italia settentrionale, Milano, Torino, Genova, Venezia, che vennero tutte liberate entro la fine del mese.
La grande precarietà delle linee di comunicazione nell’Italia del Nord, sconvolta dai combattimenti e dai bombardamenti aerei, aveva compromesso seriamente il servizio postale. Allo scopo di sopperire a questa carenza, alcune imprese private si assunsero il compito di recapitare la posta su alcune direttrici, rispettando le norme vigenti.
Con un dispaccio del 26 febbraio del 1945, la Coralit (Corrieri Alta Italia) ottenne dal Ministero delle Comunicazioni della Repubblica Sociale Italiana l’autorizzazione a effettuare il recapito delle corrispondenze per mezzo di corrieri ciclisti tra le città di Bergamo, Brescia, Ferrara, Milano, Novara, Padova, Rovigo, Torino, Treviso, Trieste, Venezia, Verona, Vercelli e Vicenza, dove si trovava una sede Coralit, nonché in altre città lungo i tragitti. Alla fine di aprile del 1945 la concessione fu revocata, ma il servizio venne ben presto ripristinato in base all’autorizzazione della Direzione Provinciale di Venezia del 21 maggio del 1945. La Coralit cessò la propria attività il 30 giugno successivo, quando riprese più o meno regolarmente il servizio postale statale.
I tempi di consegna promessi erano di uno o due giorni, ma in realtà si aggiravano intorno ai dieci. Il percorso era suddiviso in tratte, percorse da ciclisti che si davano il cambio, come per le staffette di posta dei secoli precedenti. Il costo del servizio era di 14 lire ogni 100 grammi di peso, somma che si aggiungeva alla normale tariffa postale (1 lira per 15 grammi). Il mittente pagava alla Coralit la normale tariffa, che veniva bollata nell’ufficio postale di partenza, il trasporto con ciclisti fino all’ufficio postale più vicino alla destinazione e la raccomandazione all’arrivo. L’agenzia che accettava la spedizione apponeva al recto della busta i francobolli necessari e applicava al retro un’etichetta Coralit, con bollo a data e timbro con l’indicazione della cifra pagata e della città di partenza.
Furono emesse tre serie di francobolli per servizi privati autorizzati Coralit: una a marzo 1945, prima della liberazione delle città dell’Italia Settentrionale, che era composta da due valori, le successive a maggio e giugno, entrambe composte da 5 valori.
La grafica dei francobolli della prima emissione Coralit era molto semplice e comprendeva il valore iscritto in un ovale e le indicazioni “Corrieri Alta Italia” e “S.P. autorizzato di Stato”. I due valori che compongono la serie sono il 14 lire azzurro e il 28 lire rosso. Si tratta proprio della tariffa base del servizio Coralit e del suo multiplo, utilizzato per spedizioni di peso maggiore.
A questa prima serie, ne sono seguite due, sempre nel 1945 e composte da cinque valori ognuna: la seconda emissione Coralit a maggio e la terza emissione Coralit a giugno.