I francobolli sono sempre stati un importante strumento di propaganda, ma anche di finanziamento. Durante il regime fascista, venivano applicate delle sovrattasse per sovvenzionare le guerre, la realizzazione di opere pubbliche e il mantenimento di organi di stato e ordini militari, come per esempio la Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale (MVSN), meglio conosciuta come “camicie nere”. Questi francobolli furono stampati in quattro serie, dal 1926 al 1935. La sovrattassa, equivalente a circa un terzo del valore di ogni francobollo, serviva per alimentare economicamente la previdenza sociale delle camicie nere, quindi la loro pensione.
Per il suo movimento, Mussolini adottò come divisa la camicia nera che era già stata utilizzata dai gruppi di assalto degli Arditi durante la Prima Guerra Mondiale. Inizialmente, la camicia nera distinse gli squadristi e gli attivisti del nuovo fascista, poi si riferì specificatamente alla Milizia di partito. Poche settimane dopo aver preso il potere, infatti, Mussolini volle irreggimentare in una forza riconosciuta le squadre d’azione che, con la Marcia su Roma, lo avevano portato al potere. Così, il Consiglio dei ministri approvò il 28 dicembre 1922 un decreto, promulgato nel gennaio 1923, che prevedeva la costituzione della Milizia volontaria sicurezza nazionale (Mvsn).
Camicie nere (MVSN) in Africa
Questa divenne realtà il 1° febbraio 1923 come Guardia armata della rivoluzione, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, concorrendo a mantenere l’ordine pubblico e a difendere gli interessi nazionali. Ci si arruolava volontariamente, in servizio permanente o per una ferma limitata e la divisa era quella dell’esercito con alcune differenze: il fez come copricapo, la camicia nera, i fasci littori al posto delle stellette. Di fatto, sostituì il Corpo delle Guardie Regie, che venne sciolto, e si dotò di alcuni reparti speciali: Milizia ferroviaria, confinaria, postelegrafica, forestale, portuaria, stradale, coloniale. la Milizia fu organizzata sulla falsariga delle antiche legioni di Roma con un inquadramento ternario: tre squadre formavano un manipolo, tre manipoli una centuria, tre centurie una coorte e tre coorti una legione.
Anche questi arditi militi avevano bisogno della pensione e così venne subito istituita una cassa di previdenza. Per finanziarla, si pensò a un’emissione di francobolli, che vide la luce solo una settimana dopo la serie celebrativa della Marcia di Roma. Si trattava della serie Camicie nere, costituita da tre valori di grande formato, simile a quello dei Propaganda Fide, dal soggetto unico, e cioè il giuramento sacro romano, ripreso da una medaglia imperiale romana. Si inaugurava così quella serie di rimandi alla romanità classica che sarà uno dei punti di riferimento della propaganda del regime. Un sovrapprezzo a favore della Cassa di previdenza raddoppiava il prezzo di vendita, perché i facciali erano: 30+30 e 50+50 centesimi, e 1+1 lira, mentre i colori erano classici: bruno, viola e grigio.
Camicie Nere (Regno d’Italia, 1923): 30 + 30 centesimi bruno, 50 + 50 centesimi viola, 1 + 1 lire grigio
L’iniziativa dei francobolli per la Milizia piacque, anche se non sono noti gli esiti economici di quest’emissione Per questo motivo, a partire dal 1926 uscirono nuove serie per la Milizia. Il regime aveva scorto nei francobolli un mezzo di comunicazione e un’arma di propaganda. Di serie in serie, cambiavano colori e valori, ma la cornice con il fascio littorio sui lati verticali e i soggetti rimanevano sempre gli stessi. Al centro venivano raffigurati monumenti e luoghi di Roma: Castel Sant’Angelo, le rovine romane, il Campidoglio e Porta del Popolo. Vennero infatti utilizzate le medesime tavole della prima emissione del 1926, un’iniziativa curiosa e unica nella storia dei francobolli commemorativi italiani, certamente dettata dalla volontà di trasmettere una forte idea di continuità, cui forse non era però estraneo uno spirito tendente al risparmio.
Seconda Milizia (Regno d’Italia, 1928): 30 + 10 centesimi viola, 50 + 20 centesimi verde, 1,25 lire + 50 centesimi azzurro, 5 + 2 lire rosso
Come tradizione, la serie Seconda Milizia fu preparata anche per le quattro colonie, sovrastampando con i loro nomi i francobolli, appositamente realizzati con colori cambiati. Due gruppi da 50 francobolli fra quelli in colori cambiati per le colonie sfuggirono alla prevista sovrastampa, diventando così splendidi francobolli naturali italiani.
Seconda Milizia, francobolli naturali (Regno d’Italia, 1928): 30 + 10 centesimi carminio, 50 + 20 centesimi viola, 1,25 lire + 50 centesimi bruno, 5 + 2 lire verde oliva