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Le eccellenze italiane nei francobolli di propaganda

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I francobolli della propaganda fascista in Italia | Bolaffi Stories

Negli anni ’30 le eccellenze italiane i grandi personaggi del passato venivano utilizzati dalla propaganda fascista per comunicare la potenza e la gloria della Nazione che, in qualche modo, voleva fare suoi i loro valori. In questo contesto, i francobolli erano lo strumento perfetto per diffondere su larga scala il messaggio voluto dal regime.

Sono gli anni dell’ascesa e del consolidamento del fascismo e della dittatura in Italia. Mussolini voleva promuovere l’immagine della nazione all’estero, promuovendo quelle che erano le eccellenze del Made in Italy, intese come grandi episodi della storia, grandi personaggi del passato, grandi poeti, grandi musicisti, grandi artisti, quindi quelle figure che avevano reso nota la Penisola a livello mondiale.

Insieme a tutte le iniziative di quel periodo, ovviamente anche la filatelia venne coinvolta. Ci sono alcuni episodi in cui è proprio nettissimo questo connubio tra filatelia e grandi imprese, come per esempio le trasvolate di Balbo (Italia – Brasile del 1930 e Italia – Nord America del 1933). Anche le emissioni commemorative di quegli anni erano volte proprio alla promozione e all’esaltazione di questi miti che la dittatura fascista tendeva a far propri.

Francobolli dei Mondiali di calcio del 1934

Un esempio emblematico è la serie dei Mondiali di calcio del 1934. È risaputo quanto lo sport possa essere uno strumento di promozione politica a livello internazionale, tanto più in quegli anni.

In particolare, nel 1934, accadde un qualcosa di clamoroso: l’Italia ospitava i Mondiali di calcio in alcuni stadi che sono stati costruiti dal fascismo appositamente per ospitare le partite. Basti pensare per esempio allo stadio di Torino, l’odierno Stadio Olimpico Grande Torino che una volta si chiamava Stadio Comunale e ancora prima era nato nel 1933 come Stadio Mussolini. Poi lo stadio Dall’Ara di Bologna, inaugurato nel 1927 con il nome di Stadio Littoriale, e l’Artemio Franchi di Firenze del 1931, tutti rappresentati in questi francobolli.

Ma successe qualcosa di ancora più clamoroso che proiettò alle stelle l’immagine del nostro Paese: l’Italia guidata da Vittorio Pozzo vinse quell’edizione dei Mondiali giocata in casa. Prontamente, lo Stato, tramite la filatelia, commemorò questo avvenimento storico con l’emissione di una serie di 9 valori (5 di posta ordinaria e 4 di posta aerea) che, oltre a raffigurare gli stadi, raffigurava anche, con delle bellissime immagini razionalistiche, alcuni dei movimenti dei calciatori come quello del il portiere che prende il pallone o quello dell’attaccante nell’atto di sferrare il calcio decisivo.

I francobolli dei Mondiali di calcio 1934 in Italia

Serie completa 9 valori dei francobolli dei Mondiali di calcio in Italia del 1934

I grandi personaggi dell’Antica Roma

La propaganda fascista considerava l’Italia di quegli anni come la proiezione nel XX secolo della Roma Imperiale. In questa ottica, gli anniversari di questi grandi personaggi del passato che appartenevano alla romanità e a quell’immagine che lo stato voleva dare come erede del mito dell’Antica Roma.

Un esempio celebre è la serie del 1930 emessa per Virgilio, composta da 14 valori che ritraggono scene quotidiane di vita nell’Antica Roma e divinità romane. Successivamente, nel 1936, fu messa una serie di 13 valori in occasione del bimillenario della nascita di Orazio, con la rappresentazione di elementi del passato e di tecnologie moderne come l’aereo e l’idrovolante.

Serie francobolli Secondo millenario di Virgilio (1930)

Serie francobolli Virgilio (1930), 13 valori

Gli artefici dell’Unità d’Italia

Un altro tema importante per la propaganda fascista era anche l’Unità d’Italia e la nascita dello stato moderno. Per questo motivo sono stati rappresentati sui francobolli dell’epoca alcuni dei personaggi che ne sono stati gli artefici.

Nel 1928, in una delle prime serie commemorative emesse nel 1928 dallo Stato Italiano comparve Emanuele Filiberto. Lo Stato Italiano che non poteva non commemorare un membro illustre del passato di Casa Savoia che era la dinastia regnante di quegli anni, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Sotto la casata sabauda era stata compiuta l’unificazione italiana, quindi i Savoia erano annoverati tra gli artefici del processo di creazione dell’Italia come moderno paese ed era proprio questa l’immagine che si voleva promuovere e proiettare in tutto il mondo.

A proposito di Unità d’Italia, non poteva mancare l’omaggio a Giuseppe Garibaldi, un altro, insieme a casa Savoia degli artefici della moderna Italia come stato nazionale. nel 1932, in occasione del centenario della morte dell’Eroe dei due mondi, il Regno d’Italia emise una serie in suo onore con 17 valori (dei quali 7 di posta aerea) che rappresentano personaggi, luoghi e avvenimenti legati a Garibaldi.

Gli artisti e gli italiani famosi

L’Italia è stata un paese di grandi artisti e di grandi poeti, non solo dell’antichità, ma anche della modernità. Ad un grande musicista come Vincenzo Bellini, che è stato uno dei più famosi autori di melodrammi, è dedicata la serie di 11 valori (dei quali 5 di posta aerea) dedicata a Bellini, uno dei più famosi autori di melodrammi. La serie del 1935, che voleva commemorare la figura di questo grande compositore,  aveva l’obiettivo di promuovere culturalmente un’eccellenza come la musica italiana, la cui importanza era ed è tuttora riconosciuta a livello mondiale: basti pensare a tutte le indicazioni in italiano che ci sono ancora oggi all’estero nella musica.

Un’altra serie di 5 valori del 1927 è dedicata al grande scienziato Alessandro Volta. In questa serie c’è un francobollo da 20 centesimi di colore rosso carminio che in un ristretto numero di francobolli destinato alle colonie non era stato sovrastampato, quindi rimase semplicemente un francobollo di colore diverso. Si tratta del famoso Volta violetto.

Francobolli Volta carminio e Volta violetto

Francobolli 20 centesimi Volta carminio e 20 centesimi Volta violetto

Non erano solo artisti, scienziati condottieri o re a venire ritratti sui francobolli a fini propagandistici, ma anche personaggi italiani legati alla religione. È il caso di San Francesco a cui è dedicata una serie di 6 valori emessa nel 1926. Di questa serie esistono due francobolli naturali e, in particolare, del 1,25 lire a dentellatura stretta da 13 ½ esistono pochissimi esemplari che lo rendono particolarmente ricercato.

I francobolli di propaganda

In questa puntata di Bolaffi Stories abbiamo parlato dei seguenti francobolli:

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