La posta e i francobolli ebbero un ruolo cruciale nel ripristinare le comunicazioni in un’Italia devastata dalla Prima Guerra Mondiale. Allo stesso tempo, furono un potente strumento di rivalsa verso i vecchi occupanti, soprattutto nelle terre di confine come Trentino e Venezia Giulia.
Le emissioni di emergenza, realizzate in poco tempo con sovrastampa per sostituire i valori del vecchio occupante, furono cruciali in un contesto durante il quale il Regno d’Italia acquisiva quei territori. In quel periodo, la posta e la parola avevano un ruolo fondamentale per riaffermare la sovranità sulle zone annesse.
Facciamo un salto nel 1918, al termine della Grande Guerra che solo in Italia ha mietuto più di un milione di vittime. Ci troviamo in quelle terre di confine dove vivevano molti italiofoni. Con la Prima Guerra Mondiale, tutto cambiò e l’Italia entrò in possesso ufficialmente della Venezia Giulia e del Trentino.
Nell’Italia post-bellica, la cosa più importante qual era la comunicazione. All’epoca l’unico mezzo era una lettera che, se fortunati, ci metteva una settimana per arrivare a destinazione, oppure venti giorni. Chi la doveva portare era a volte un militare, a volte un civile, che attraversava le Dolomiti a piedi o con l’ausilio di un asino. I francobolli diedero un grande impulso ad una rinascita che iniziava proprio dal ripristino delle comunicazioni interrotte dalla devastazione della guerra.
Quando l’Italia entrò in possesso dei territori, decise di sovrastampare i francobolli austriaci che erano heller e corone, utilizzando le diciture “Venezia Giulia” e “Venezia Tridentina”. Ovviamente queste sono le prime emissioni provvisorie subito dopo l’11 novembre del 1918 (armistizio di Compiègne tra l’impero tedesco e le potenze Alleate), ma rappresentano un messaggio forte che l’Italia vuole lanciare al dominato impero austriaco.
Entrambe le emissioni per la Venezia Giulia e per il Trentino, presentavano la sovrastampa sui diciassette valori dal tre heller al quattro corone e avevano poi un’opzione per il dieci corone, che però era un uso esclusivo riservato alle autorità. proprio il 10 corone ha avuto una tiratura limitatissima: 37 esemplari per il la Venezia Giulia e solo 11 per il Trentino, dei quali almeno 4 sono andati persi.
Poiché questi francobolli sono stati emessi con una tiratura molto limitata (1600 di Venezia Giulia e 110 di Trentino) e sono stati sovrastampati, esistono più falsi che originali. Per questo motivo, è fondamentale muoversi con cautela e comprare dove ci sono un pedigree, una storia e un certificato di un perito autorevole.
Nel caso specifico di queste emissioni provvisorie, la sovrastampa sui francobolli austriaci. Da dicembre invece la seconda emissione fu in lire per entrambi i territori. Si utilizzarono quindi francobolli del Regno d’Italia, sempre con sovrastampa sia per la Venezia Giulia che per il Trentino.
In questa puntata di Bolaffi Stories abbiamo parlato di questi francobolli:
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