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Maria Luigia, la moglie di Napoleone che divenne duchessa di Parma

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Maria Luigia, la moglie di Napoleone che divenne duchessa di Parma | Bolaffi Stories

Maria Luigia d’Austria fu la seconda moglie di Napoleone, all’epoca in guerra contro il suo paese d’origine. Alla disfatta dell’imperatore francese, non lo seguì in esilio e in seguito le venne assegnato dal padre, l’imperatore Francesco I, il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla.

Facciamo un salto indietro di un paio di secoli e andiamo verso la fine del regime Napoleone, all’incirca dopo la battaglia di Waterloo del 1815. Per il Congresso di Vienna, le grandi potenze vincitrici si ritrovano nella capitale austriaca e cercano di definire l’assetto di quella che sarebbe stata l’Europa negli anni successivi, dopo la parentesi napoleonica. Tra le tante cose di cui discussero, c’era l’assetto del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, che originariamente era dei Farnese, poi passò ai Borbone e venne infine acquistato dalla Francia e annesso con il Trattato di Aranjuez del 1801. Era considerato territorio metropolitano francese, ma sul piano giuridico era ancora un ducato.

Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla

Questo ducato era sembrato il miglior corrispettivo che potesse toccare all’arciduchessa Maria Luisa d’Austria, figlia di Francesco I imperatore d’Austria, e seconda moglie di Napoleone dal 1810 in poi, quando lui, per il desiderio di avere figli, fu costretto ad abbandonare la moglie precedente per risposarsi. Il Congresso di Vienna decise che l’indennizzo migliore che poteva avere questa seconda moglie di Napoleone fosse proprio il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla.

Maria Luigia d'Austria

Ritratto di Maria Luigia d’Asburgo-Lorena (G. B. Callegari, 1835 ca.)

La nuova duchessa non prese subito possesso dei suoi territori, ma si insediò solo a partire dal 1816. Da quell’anno iniziò un periodo di governo del Ducato che è tuttora riconosciuto come uno dei più floridi economicamente di quel territorio. Sono note le opere pubbliche fatte da Maria Luigia, come ponti, dighe, canali e tutto quello che serviva ad aumentare la produttività agricola del territorio.

Le monete di Maria Luigia

Come sempre capita quando si costituisce uno stato, si pone il problema della monetazione. Questo avvenne per Maria Luigia che ad un certo punto decise che il suo stato doveva avere una moneta propria. Avrebbe potuto tranquillamente ripristinare il vecchio sistema monetario che già esisteva sotto i Borbone nel Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Tuttavia, avendo ormai sperimentato la comodità e la praticità anche in termini di gestione dei commerci del sistema monetario decimale introdotto in Francia dalla Rivoluzione Francese, la scelta fu quella di adottare quel tipo di sistema. Quindi furono monete da 40 e 20 lire in oro, da 5, 2 e 1 lire in argento e di valori minori in rame.

Moneta 20 lire di Maria Luigia

Marengo di Maria Luigia, moneta d’oro 20 lire (1815, Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla)

Le monete di Maria Luigia presentano al diritto il ritratto della duchessa, uguale su tutte le monete (ovviamente cambiano le dimensioni che dipendono da quelle della moneta). Al rovescio abbiamo invece un maestoso manto lavorato a padiglione e coronato che contiene all’interno lo stemma del ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, uno stemma molto complesso perché riguardava tutti i tre feudi.

Nelle legenda della moneta c’è scritto “Maria Luigia, principessa imperiale e arciduchessa d’Austria”. Questa era la sua nobiltà d’origine che, essendo molto importante, viene di quella di duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla che invece è scritta al rovescio. Sulla moneta compare come Maria Luigia invece di Maria Luisa perché, quando le fu assegnato il Ducato, fece italianizzare il suo nome per presentarsi in modo più accattivante di fronte ai suoi sudditi. L’italianizzazione fu fatta femminilizzando il nome Luigi.

Moneta 5 lire di Maria Luigia

Moneta d’argento 5 lire di Maria Luigia (1815, Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla)

C’è anche una data (1815) non veritiera perché queste monete iniziarono ad essere coniate solo nel 1819. Tuttavia, furono datate dal 1815 per affermare il potere della sovrana sul territorio, che veniva esercitato da quell’anno, corrispondente alla data nella quale il Congresso di Vienna le aveva assegnato il titolo.

Al rovescio, abbiamo la scritta “Per la grazia di Dio duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla“. Intanto, “per la grazia di Dio” è scritto non abbreviato. È un concetto che oggi ci sfugge perché non immaginiamo nemmeno che qualcuno possa dichiararsi sovrano di un territorio per grazia di Dio. Invece, in tutti gli stati precedenti all’avvento di Napoleone, i sovrani erano tali per grazia di Dio in quanto facevano discendere il loro diritto sovrano da quello medievale in base al quale il sovrano terreno non era altro che il custode per conto di Dio del territorio che gli veniva assegnato. Sempre al rovescio, abbiamo lo stemma iscritto in un padiglione coronato molto maestoso e il valore 5 lire, oppure 2o o 40 lire.

Moneta 40 lire di Maria Luigia

Moneta d’oro 40 lire di Maria Luigia (1815, Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla)

Un’altra particolarità riguarda la zecca di emissione. A Parma esisteva ne esisteva una perché prima di Napoleone lo stato parmense coniava comunque delle monete. Tuttavia, durante il periodo napoleonico, la zecca fu chiusa e non fu più utilizzata. Maria Luigia non ritenne opportuno ripristinarla, potendosi servire della zecca di Milano che era relativamente vicina. Teniamo presente che Milano era la capitale del regno Lombardo-Veneto il cui re era quel Francesco I imperatore d’Austria che era anche il padre di Maria Luigia

L’eredità di Maria Luigia

La vicenda umana di Maria Luigia sui sviluppò fino al 1847 quando lei morì e il Ducato di Parma, secondo gli accordi del Congresso di Vienna, tornò ai Borbone. Lei nel frattempo si sposò morganaticamente (quindi senza cessione ereditaria dei titoli nobiliari) con un nobiluomo austriaco al quale affidò tutta la parte più pratica della sua attività di governo.

Maria Luigia, pur non avendo nessun legame di nascita o di origine familiare con il ducato di Parma, viene tuttora ricordata a Parma come uno dei sovrani più illuminati che quel territorio abbia mai avuto.

Le monete degli stati preunitari

In questa puntata di Bolaffi Stories abbiamo parlato delle seguenti monete:

  • 5 lire d’argento di Maria Luigia (1815, Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla)
  • 20 lire d’oro di Maria Luigia (1815, Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla)
  • 40 lire d’oro di Maria Luigia (1815, Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla)

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