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Le nozze di Maria Luigia D’Asburgo con il nemico

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Maria Luigia, la seconda moglie di Napoleone Bonaparte

Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, più conosciuta come Maria Luigia d’Austria, era la figlia di Francesco II, ultimo imperatore del Sacro Romano Impero e primo imperatore d’Austria con il nome di Francesco I. Per ragion di stato, Maria Luigia divenne la seconda moglie di Napoleone Bonaparte, fino ad allora in guerra proprio con gli austriaci. Finì dunque tra le braccia del suo nemico, nella Francia che non la amava, fino all’esilio e alla caduta di Napoleone. Divenne poi duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla, dove riuscì a guadagnarsi l’affetto del popolo.

Nonostante tutto, fu una moglie leale e cercò di mediare nel conflitto tra Napoleone e Francesco II. Alla fine però scelse di seguire il padre e non raggiunse il marito a Fontainebleau, dove lui aveva ripiegato dopo la capitolazione di Parigi. Sulle monete emesse da Maria Luigia quando era in Italia, veniva sancita proprio la discendenza austriaca della duchessa.

Le nozze di Maria Luigia con il nemico Napoleone

Maria Luigia visse un’infanzia spensierata tra il palazzo Hofburg di Vienna, il castello di Schönbrunn e quello di Laxenburg, tuttavia l’eco della Rivoluzione Francese, che portò sulla ghigliottina la prozia Maria Antonietta, e della guerra tra Austria e Francia raggiunse le residenze dorate dove viveva la giovane arciduchessa. Maria Luigia, molto legata al padre Francesco II, imparò ad odiare il nemico Napoleone: secondo quanto riportato da fonti storiche, aveva tra i suoi giocattoli aveva un soldatino di legno che chiamava “Buonaparte” e che amava maltrattare.

Ironia della sorte, Maria Luigia fu costretta a sposare proprio l’odiato Napoleone in seguito ad accordi diplomatici tra le due potenze. Era la cosiddetta politica matrimoniale che da secoli veniva portata avanti dagli Asburgo e che già nel XV secolo fece dire ironicamente al re d’Ungheria, Mattia Corvino: “Bella gerant alii, tu felix Austria nube” (in italiano, “Le guerre le facciano gli altri, tu Austria sposati felice”).

Dopo le nozze per procura a  Vienna, venne persino eseguito un rito particolare, quasi di purificazione: l’arciduchessa venne spogliata delle sue vesti in una stanza che rappresentava simbolicamente l’Austria, poi transitò in una stanza neutra per giungere in una terza stanza dove venne vestita con abiti francesi. Da quanto si legge nelle memorie di Napoleone, Maria Luigia fu divertita da questo rituale che in passato era  già toccato a Maria Antonietta e rise tutta la notte.

Maria Luigia d'Asburgo e Napoleone Bonaparte

Maria Luisa arriva in Francia e viene accolta a Compiègne (dipinto di Pauline Auzou, 1812)

Maria Luisa arriva in Francia e viene accolta a Compiègne (dipinto di Pauline Auzou, 1812)La nuova imperatrice straniera era odiata in Francia, tuttavia restò lealmente al fianco del marito con il quale ebbe un figlio. Con il nuovo intensificarsi degli scontri tra Francia e Austria, le posizioni di Napoleone e Francesco II si polarizzarono sempre di più. Maria Luigia, legata ad entrambi, cercò di mediare e fece accorati appelli per la pace che purtroppo non ebbero gli effetti sperati.

L’allontanamento da Napoleone

Dopo la capitolazione di Parigi, Maria Luigia si trovò ad un bivio. Da un lato chiese protezione al padre per se stessa e per il figlio. Dall’altro, Napoleone le chiese di raggiungerlo prima a Fontainebleau e successivamente sull’Isola d’Elba. Lei scelse di tornare in Austria perché non voleva scontrarsi con il padre. Qui conobbe il conte Adam Albert von Neipperg, con il quale intrattenne una relazione amorosa e, dopo la morte di Napoleone, si sposò in seconde nozze morganatiche. Questo significa che il marito non avrebbe ereditato i titoli nobiliari della moglie.

Le fu concesso di diventare duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. In realtà, questi territori sarebbero dovuti rientrare in possesso dei Borbone che li governavano prima dell’avvento di Napoleone e dell’annessione alla Francia. Tuttavia, da Oltralpe giunsero delle pressioni per assegnare un territorio a Maria Luigia. La soluzione fu proprio quella di assegnarle quel ducato con un titolo vitalizio che però non poteva essere ereditato da nessuno, in particolare dal figlio per evitare il rischio che potesse riaccendere la fiamma del bonapartismo.

Maria Luigia, duchessa per grazia di Dio

Le monete di Maria Luigia riprendono i moduli e l’aspetto di quelle coniate nell’epoca napoleonica, tuttavia compaiono alcune caratteristiche che richiamano la discendenza imperiale e quindi la sua appartenenza all’Austria.

40 lire d'oro di maria Luigia

Moneta d’oro da 40 lire di Maria Luigia duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla (1815)

Nella moneta d’oro da 40 lire che vediamo in foto (datata 1815, ma in realtà coniata tra il 1819 e il 1821), troviamo due scritte significative nella legenda sul diritto e sul verso. Leggiamo infatti “Maria Luigia princ(ipessa) imp(eriale) arcid(uchessa) d’Austria” che evidenzia la sua origine. E ancora: “Per la grazia di Dio duch(essa) di Parma, Piac(enza) e Guast(alla)”. Non troviamo dunque alcun riferimento esplicito al passato francese.

La vita di Maria Luigia fu caratterizzata da circostanze spesso fuori dal suo controllo, ma la sua figura è più complessa di così e a raccontarcelo sono ancora una volta le monete. Quelle da 20 lire d’oro e da 5 lire d’argento del 1832, prodotte appositamente per essere elargite alle famiglie colpite dall’epidemia di colera, vennero coniate utilizzando il metallo ottenuto dalla fusione di una toilette che le era stata donata da Napoleone nel 1811, in occasione della nascita del figlio. Questo episodio ci fa capire come, pur non avendo raggiunto Napoleone a Fontainebleau, Maria Luigia conservò i doni del marito dopo la sua morte e se ne liberò solo in una situazione d’emergenza e per il bene del popolo.

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