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Da Roma a Buenos Aires, il primato italiano di posta aerea

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Volo Roma - Buenos Aires (1934)

Con le nuove colonie in Africa e nell’Egeo, l’intensificarsi degli scambi commerciali con il Nord America e la necessità di comunicare con le comunità di italiani in Sud America, la posta aerea divenne sempre più importante per le comunicazioni del Regno d’Italia. Per questo motivo, fu pianificato un programma di esperimenti aeropostali a lungo raggio, come il collegamento Roma-Mogadiscio del 1930, la crociera nordatlantica del 1933 e il volo diretto Roma-Buenos Aires, organizzato nel gennaio 1934.

Il volo diretto Roma-Buenos Aires del 1934 aveva l’obiettivo collaudare un collegamento rapido tra Italia e Argentina, senza sosta, tranne veloci scali tecnici di rifornimento. In realtà era una sfida di velocità contro a linea aeronavale francese che già da tempo era attiva in Sudamerica. Nonostante un inconveniente nell’ultimo tratto, che fece sbagliare rotta all’equipaggio, il volo si concluse a tempo record in 40 ore e 47 minuti su un percorso di quasi ottomila chilometri.

Il volo Roma – Buenos Aires del 1934

Il volo ebbe inizio il 27 gennaio 1934, alle 6.48 del mattino, quando il potente trimotore Savoia Marchetti S. 71 decollò dal campo di Roma Montecelio. L’aereo fece tappa a Casablanca, in Marocco, e a Thiès, nel Senegal francese, prima di compiere la traversata dell’Oceano Atlantico. Questa portò l”equipaggio a sorvolare l’isola di Fernando de Noronha, 380 chilometri al largo delle coste brasiliane, e a raggiungere la costa continentale. Era quasi fatta, ma qualcosa andò storto.

Per un errore nei rilevamenti e in assenza di segnalazioni da terra, gli aviatori fecero rotta verso nord, invece che a sud, verso Porto Natal, dove erano attesi. Dopo due ore di volo notturno fuori rotta esaurirono il carburante. L’atterraggio d’emergenza su una spiaggia a una dozzina di chilometri a sud di Fortaleza, in condizioni atmosferiche avverse, fece capottare l’aereo causando danni alle ali e alla carlinga.

Fortunatamente l’equipaggio non subì conseguenze  e il carico postale fu recuperato, sbarcato e trasportato a Buenos Aires dalla Pan American Airways System, attiva su quella rotta. Nonostante l’incidente, l’impresa aveva stabilito un collegamento diretto fra Italia e Sudamerica nel tempo record di 40 ore e 47 minuti di volo, su un percorso di quasi ottomila chilometri.

I piloti Francis Lombardi e Franco Mazzotti

Per compiere l’importante volo da Roma a Buenos Aires vennero scelti due esperti aviatori italiani, Francis Lombardi e Franco Mazzotti, coadiuvati dal motorista Marino Battaglia e dal radiotelegrafista Davide Giulini.

Francis Lombardi era un asso della Prima Guerra Mondiale, con 8 abbattimenti accertati e 3 medaglie d’argento al valor militare. Finita la guerra, seguì Gabriele D’Annunzio nella sua avventura fiumana, tragicamente risoltasi nel “Natale di sangue” del 1920. Compì numerose imprese aviatorie come il Raid aereo Vercelli-Tokyo del 1930 e, per questo motivo incarnava lo stereotipo dell’eroe fascista, grande esempio di coraggio e capacità.

Il conte Franco Mazzotti nel 1927 fu tra i fondatori della mitica corsa automobilistica MilleMiglia, nonché presidente del Brescia, la squadra di calcio della sua città, dal 1926 al 1931. Come aviatore, aveva già partecipato, insieme a Francis Lombardi e a Mario Rasini, al periplo del continente africano, compiuto utilizzando tre aerei da turismo Fiat AS90 da Roma a Capetown e ritorno.

I francobolli di posta aerea e gli aerogrammi Roma – Buenos Aires

Il volo Roma – Buenos Aires rappresentava un traguardo importante per la posta aerea, così furono emessi 4 francobolli, resi disponibili solo pochi giorni prima del decollo a causa della segretezza dell’impresa. I valori erano il 2 lire giallo, il 3 lire verde oliva, il 5 lire rosa, il 10 lire viola, che corrispondevano alle soprattasse di posta aerea per Buenos Aires rispettivamente per stampe, cartoline di convenevoli, lettere fino a 5 grammi e lettere fino a 10 grammi.

Francobolli di posta aerea Roma - Buenos Aires

Francobolli di posta aerea serie Roma – Buenos Aires (1934): 2 lire giallo, 3 lire verde oliva, 5 lire rosa, 10 lire viola

La fretta caratterizzò l’emissione di questi francobolli. Venne quindi ripresa la vignetta del francobollo da 2 lire di posta aerea della serie Artistica del 1930, poi declinata in 4 colori. A questi venne sovrastampata la dicitura “Primo volo diretto Roma-Buenos-Ayres trimotore Lombardi-Mazzotti”. La fretta causò anche due errori: il trattino nel nome della capitale argentina e “Ayres” invece di “Aires”.

Busta viaggiata Roma - Buenos Aires

Aerogramma del volo Roma – Buenos Aires con firma autografa dell’aviatore Francis Lombardi (1934)

Sul trimotore che compì l’impresa vennero spediti 6.855 aerogrammi, in gran parte dall’Italia, ma anche dalle colonie della Tripolitania e della Cirenaica e in numero minore da Vaticano, San Marino, Svizzera, Austria, Francia e Sudan. Le buste (in foto un esemplare autentico con firma autografa di Francis Lombardi) vennero raccolte a Roma, dove ricevettero l’annullo speciale “Roma volo postale diretto Roma Buenos-Aires”, e recavano anche il cachet rosso con la stessa dicitura e il bollo rettangolare viola della Pan Am, a testimonianza del suo intervento di supporto. Sulla busta in foto, oltre ai quattro valori del volo Roma – Buenos Aires, erano stati apposti il 2,55 verde grigio della serie Decennale del 1932 e il 20 centesimi carminio della serie Anno Santo del 1933.

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