Nel 1861, la spedizione dei Mille mise fine al Regno delle Due Sicilie, durato 45 anni. I Savoia iniziarono così a governare il Meridione al posto dei Borbone. Ancora oggi troviamo tracce evidenti di questo momento storico nei rari francobolli dell’epoca.
Napoli è l’esempio di quello che accadde nella filatelia italiana negli stati preunitari. L’Italia ha infatti una storia filatelica ricchissima perché, a differenza di altri grandi stati europei come la Francia, la Gran Bretagna o la Spagna, raggiunse l’unità nazionale relativamente tardi. Ad inizio ‘800, non esisteva uno stato italiano, ma esistevano tanti piccoli stati disseminati lungo la penisola.
Esisteva il Regno Lombardo-Veneto, che era dominato dagli austriaci. Esisteva il Regno di Sardegna, governato dai Savoia, che corrispondeva agli attuali Piemonte Liguria, un pezzettino di Lombardia, la Sardegna, Nizza e la Savoia. Esisteva lo Stato Pontificio, erede del vecchio Stato della Chiesa. Esistevano i Ducati di Parma e Piacenza. Invece, l’Italia meridionale e la Sicilia formavano il Regno delle Due Sicilie, dove ognuno dei due stati emetteva i propri francobolli.
Quindi, se in Gran Bretagna nel 1840 nasceva il Penny Black e c’era un unico francobollo per tutto il paese, con l’effigie della regina Vittoria, in quel periodo in Italia avevamo contemporaneamente diverse emissioni di più stati, ciascuno dei quali rappresentava il proprio sovrano. C’erano quindi i francobolli di Sardegna con Vittorio Emanuele II, i francobolli del Lombardo-Veneto che non avevano Francesco Giuseppe ma l’aquila simbolo dell’Impero Austro-Ungarico e così via.
Questa ricchezza di emissioni filateliche degli stati preunitari italiani portò ad una situazione con pochi ambiti a livello europeo e mondiale. Inoltre, all’interno dei singoli stati le cose cambiavano rapidamente perché quelli erano anni ricchissimi di rivolgimenti politici, guerre, nuovi sovrani e rivoluzioni. Proprio in questo periodo, in cui si stava formando lo Stato italiano, il Regno di Napoli visse un periodo agitato al suo interno.
Per i francobolli del Regno delle Due Sicilie c’era un’ulteriore anomalia: esistevano i francobolli per l’isola di Sicilia e quelli per il resto del Regno di Napoli. I primi effigiavano Ferdinando II, mentre gli altri avevano il cavallo sfrenato di Napoli, il simbolo della Trinacria (le tre gambe che rappresentano i tre promontori estremi dell’isola siciliana) e i tre gigli borbonici.
Il Regno di Napoli emise i suoi primi francobolli nel 1858. Questi rimasero in vigore per tutto il 1859, fino all’inizio del 1860. Nel frattempo, nel 1859 Ferdinando II venne sostituito dal figlio Francesco II che era l’ultimo sovrano del Regno di Napoli. Poi arrivò Garibaldi, la spedizione dei Mille sbarcò in Sicilia e risalì lo stivale, in Calabria e in Aspromonte.
In questo periodo, il re abbandonò Napoli ed ebbe inizio un periodo turbolento. Alla fine del 1860, si instaurò la breve dittatura di Garibaldi che prendeva il potere a Napoli, mentre il re si era rifugiato a Gaeta. Fra novembre e dicembre 1860 iniziò l’assedio di Gaeta, terminato nel 1861 con la capitolazione definitiva dell’ultimo re borbonico.
Nei francobolli tutto questo era già iniziato prima. Infatti, il 6 novembre 1860 le emissioni originali del Regno di Napoli furono sostituite da quelle della Trinacria che, a loro volta, il 6 dicembre 1860 furono sostituite dalla Croce. Si tratta di francobolli molto rari perché hanno avuto vita molto breve (addirittura la Trinacria solo un mese).
Nel Trinacria emerge una caratteristica importante che lo distingueva dal predecessore, il colore. Infatti, i francobolli del Regno di Napoli erano monocromatici, tutti di colore rosa, una tonalità molo cara ai Borbone. I nuovi francobolli diventarono azzurri, una colorazione che ammiccava già all’azzurro Savoia e voleva evidenziare un cambiamento nella dominazione.
In quel periodo si aveva la sensazione che la storia si sviluppasse nel giro di pochi giorni o addirittura di poche ore. I francobolli dovevano quindi essere predisposti in fretta, non c’era tempo per realizzare una nuova incisione e una nuova stampa. La denominazione però era in tornesi, la nuova unità di calcolo che aveva sostituito il grana, unità di misura borbonica. Si prese quindi il mezzo grano borbonico che era l’emissione più bassa del Regno di Napoli, si scalpellò dal cliché il valore e si sostituì con la T di “tornese”.
Il Trinacria ebbe vita breve, la tiratura fu di qualche migliaio di esemplari venne quasi tutta utilizzata. Per questo motivo, il francobollo nuovo e non utilizzato per uso postale è uno dei più rari della filatelia mondiale. Questo esemplare esiste anche su documento perché di norma veniva utilizzato per affrancare gli stampati e i giornali. Esistono alcuni casi anche su busta, ma sono molo rari.
Il Trinacria fu sostituito il mese successivo dal Croce. In questo caso non ci fu il tempo per predisporre tramite un incisore una nuova effigie, ma venne modificato ulteriormente il cliché dell’esemplare precedente.
All’interno di una cornice simile (un cerchio), venne scalpellata completamente l’immagine con la Trinacria, il cavallo rampante di Napoli e i gigli borbonici, per realizzare questa croce sabauda. Scompariva così ogni simbologia legata al vecchio regno borbonico e compariva una simbologia fortemente sabauda.
La Croce non ebbe una durata lunghissima, ma fu comunque più longeva della Trinacria e, pur rimanendo un francobollo molto ricercato, era un po’ meno raro. Si tratta in ogni caso di francobolli non facili da reperire, antichi e a volte rimaneggiati. Per questo motivo, di norma sono sempre accompagnati da certificati di famosi periti che ne valutano lo stato di conservazione e l’autenticità.
Questi francobolli sono stati tra i francobolli più falsificati al mondo. Soprattutto in passato c’erano dei falsari abilissimi che riuscivano a riprodurli in maniera quasi simile all’originale, al punto da ingannare anche gli occhi più esperti.
In questa puntata di Bolaffi Stories abbiamo parlato dei seguenti francobolli:
Scopri i francobolli degli stati preunitari.
Vuoi conoscere meglio questi francobolli? Sfoglia il nostro catalogo online e contattaci per avere maggiori informazioni.
Se vuoi scoprire altre storie legate alla filatelia e alla numismatica, segui Bolaffi su YouTube.