Proprio come aveva voluto il generale Italo Balbo, tutto era originale e unico nei trittici che nel 1933 accompagnarono la Crociera aerea nordatlantica: per la prima volta il messaggio iconografico era sviluppato in un formato tripartito, composto da due francobolli e una vignetta, a suggerire la sagoma degli idrovolanti protagonisti dell’impresa. I fogli di stampa, ciascuno contenente 20 pezzi, erano i primi al mondo con esemplari tutti diversi, grazie alle sovrastampe con le sigle degli idrovolanti su ogni trittico. Inoltre, per prima volta, la stampa era in quattro colori (nero, verde e rosso della bandiera italiana, azzurro Savoia).
La Crociera aerea del Decennale
Delle grandi crociere aeree italiane degli anni Venti e Trenta, la doppia traversata dell’Atlantico settentrionale che si svolse fra luglio e agosto del 1933 da Orbetello a Chicago, New York e ritorno, fu la più spettacolare per capacità tecnologica, organizzazione logistica, apparato scenografico e spirito pionieristico. Italo Balbo, a capo di cento uomini e venticinque idrovolanti, con quel trionfo planetario scrisse una pagina leggendaria della storia dell’aeronautica.
Il progetto e la pianificazione della Crociera
Nel contesto dell’entusiasmo per la conquista dei cieli, Balbo, allora ministro dell’Aeronautica, dopo i successi ottenuti nel Mediterraneo e la trasvolata in Brasile nel 1930, si preparò per attraversare l’Atlantico settentrionale. L’obiettivo era non solo dimostrare le capacità tecniche dell’aviazione italiana, ma anche favorire i collegamenti aerei tra Italia e Stati Uniti
L’impresa doveva inizialmente celebrare il decennale del regime fascista, del 1932 ma poi si scelse di aspettare l’esposizione universale di Chicago dell’anno successivo, cornice ideale per presentare il grandioso progetto. Così la crociera aerea si ritrovò a celebrare il Decennale di fondazione dell’aviazione.
Per l’impresa, Balbo selezionò i migliori piloti e tecnici, formando la centuria alata. Gli idrovolanti scelti furono gli S.55, progettati da Alessandro Marchetti, monoplani bimotore potenziati con motori Isotta Fraschini Asso 11 R da 750 cavalli, capaci di affrontare il lungo viaggio. La rotta era di circa 20.000 chilometri, includeva 13 tappe, sette all’andata, con arrivo a Chicago, e sei al ritorno, via New York, con due traversate oceaniche da 2.400 chilometri ciascuna.
Il volo e il successo a Chicago e New York
Il primo luglio 1933, la flotta decollò da Orbetello. Dopo diverse tappe, tra cui Amsterdam, Londonderry, Reykjavik, Montreal, il 15 luglio 1933 gli aerei atterrarono a Chicago, dove Balbo e il suo equipaggio furono accolti come eroi, con un’imponente parata. Il 19 luglio il gruppo sorvolò New York, ricevendo un’accoglienza trionfale. Dopo il ritorno in Italia, avvenuto il 12 agosto, Balbo fu promosso da Mussolini maresciallo dell’aria.
I Trittici italiani
Balbo aveva preparato con minuzia e attenzione ogni dettaglio dell’impresa e, con lo stesso spirito, aveva seguito personalmente l’ideazione dell’emissione. Consapevole delle grandi potenzialità comunicative dei francobolli, come corredo filatelico del corriere postale che avrebbe accompagnato, celebrato e in parte finanziato la sua avventura, Balbo volle più francobolli rispetto alla trasvolata sudamericana: dovevano essere più spettacolari, venduti più diffusamente, non solo in territorio italiano ma anche nei possedimenti coloniali. «Quest’anno la posta è stata organizzata in modo razionale – raccontò lui stesso nel resoconto “La centuria alata“ – Prima di tutto, il francobollo speciale rimane come un segno, un ricordo che i raccoglitori conservano con cura gelosa per i secoli venturi. Pochi cimeli hanno una sorte più fortunata e più sicura».

Trittici di Balbo, Regno d’Italia (1933)
I Trittici furono disegnati dal celebre e apprezzato bozzettista Corrado Mezzana ed emessi in Italia il 20 maggio 1933. Ogni trittico era riservato esclusivamente alla posta trasportata in Europa e in America settentrionale a bordo degli idrovolanti della crociera. Ciascun esemplare comprendeva:
- L’etichetta “raccomandata per espresso”, con la bandiera nazionale spiegata al vento e la sigla dell’idrovolante sul quale imbarcare la posta affrancata con quell’esemplare.
- Un francobollo centrale da 5,25 lire con il ritratto di Vittorio Emanuele III
- Un francobollo a destra, ma con due varianti: in un trittico un valore da 19,75 lire, con una composizione ispirata all’Aurora di Guido Reni, per la posta destinata in Europa; nell’altro un francobollo da 44,75 lire, con gli idrovolanti in volo sopra il Colosseo e i grattacieli americani, per la corrispondenza destinata all’America.
I trittici furono stampati in fogli da venti esemplari, ciascuno con la propria sigla (I-BALB, I-BORG, I-PELL, I-MIGL, I-LONG, I-ROVI, I-NANN, I-TEUC, I-DINI, I-QUES, I-GIOR, I-LEON, I-RECA, I-VERC, I-BIAN, I-NAPO, I-ARAM, I-RANI, I-BISE, I-CALO). Solo le sigle di cinque idrovolanti non ebbero un francobollo.
Oggi, a oltre novant’anni di distanza dall’impresa pionieristica del 1933, i trittici della Crociera del Decennale continuano a essere oggetti di grande pregio storico e collezionistico che non solo testimoniano un’epoca di grande innovazione e prestigio per l’Italia, ma anche un’avventura tuttora leggendaria per la filatelia.
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